GENERAZIONI DI FALEGNAMI…

GENERAZIONI DI FALEGNAMI VISSERO QUI

Le prime botteghe di falegname sorsero a Salcano intorno al 1850. Il loro sviluppo fu possibile grazie alla vicinanza col Friuli e le sue falegnamerie, alla ricchezza di legno della Selva di Ternova e all’ energia prodotta dal fiume Isonzo. In quel periodo le nuove classi borghesi delle vicine città di Gorizia e Trieste avevano bisogno di mobili nuovi con cui arredare le loro nuove dimore: questo diede appunto l’occasione di svilupparsi alla falegnameria a gestione familiare di Salcano.

L’apice della produzione si raggiunse agli inizi del secolo scorso, quando a Salcano si potevano contare ben 350 falegnami. La loro fama raggiunse perfino la Dalmazia e il Vicino Oriente (Egitto). Fu allora che il Dott. Henrik Tuma, uomo politico, pubblicista e scrittore (1858-1935), diede vita alla prima cooperativa di falegnami, il cui obiettivo era favorire l’aumento della produzione e l’espansione verso mercati più lontani.

La prima guerra mondiale inflisse un duro colpo all’artigianato di Salcano: già nel primo anno di guerra la maggior parte degli uomini di Salcano fu richiamata alle armi e nel 1916 la vicinanza del fronte causò l’evacuazione dell’intero paese, che fu in seguito quasi completamente distrutto.

Nel periodo fra le due guerre operò dapprima la Cooperativa produttiva dei falegnami di Salcano (Produktivna zadruga solkanskih mizarjev); in seguito essa prese il nome di Comunità artigiani mobilieri che dovette conformarsi alle esigenze del mercato italiano. Con l’inizio della seconda guerra mondiale e dopo due decenni di fruttuoso lavoro le sue attività cessarono del tutto.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale fu fondata la Cooperativa degli artigiani mobilieri – ZMO (Združenje mizarskih obrtnikov). Le esigenze del progresso però indicarono un’altra strada ed i giovani falegnami di Salcano scelsero in massa di impiegarsi nella nuova fabbrica di mobili, che fu poi conosciuta con il nome di Meblo.

Con la chiusura di questa fabbrica intorno all’anno 2000 si perse anche la tradizione ultracentenaria dell’artigianato di mobili di Salcano. L’Associazione d’intagliatori, intarsiatori e restauratori di Salcano – RIRDS (Rezbarsko, intarzijsko in rastavratorsko društvo Solkan) si propone oggi di mantenere viva la tradizione dell’artigianato di Salcano creando oggetti d’arte in legno esposti poi in mostre a questo scopo organizzate.

Una delle vecchie botteghe di falegname è divenuta sede di una raccolta museale chiamata “ La vecchia bottega del falegname di Salcano”, dove si possono ammirare arnesi e attrezzature provenienti dalle botteghe di una volta, qualche mobile del tempo e vecchie fotografie. Il materiale é disposto in modo tale da permettere di seguire tutte le fasi di produzione dei mobili.

Una delle vie di Salcano porta memoria dei suoi artigiani: Mizarska ulica (Via dei falegnami), all’imbocco della quale si trova il Monumento al Falegname, creato in conformità a un intaglio dell’artista locale Jože Srebrnič (1902-1991) . L’associazione RIRDS ha inoltre posto delle targhe col tema del Falegname di Salcano e con i nomi dei vecchi artigiani all’ingresso delle case in cui una volta c’erano le botteghe dei falegnami.

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